Secondo la psicologia del lavoro, un ambiente di lavoro sereno e positivo porta le persone a essere più produttive, motivate e concentrate sugli obiettivi. Misurare il benessere organizzativo diventa quindi cruciale per valutare l’ambiente di lavoro e individuare aree di miglioramento.
Il concetto di benessere organizzativo
Secondo i ricercatori Avallone e Bonaretti, il benessere organizzativo è “la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione”. Questo concetto va oltre la semplice assenza di malattia, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e si estende a uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale.
Investire nel benessere organizzativo non solo migliora le condizioni di lavoro, ma porta anche a un aumento della motivazione e della soddisfazione dei dipendenti. Questo ha un impatto positivo su fatturato e produttività, perché quando i dipendenti sono a loro agio, lavorano con maggiore efficienza.
Il welfare influisce positivamente sull’azienda, in particolare sull’employer branding. Scopri come valorizzare le risorse umane nella tua azienda, scarica la guida per HR gratuita.
Indicatori positivi e negativi per misurare il benessere organizzativo
Per valutare il benessere organizzativo, è possibile considerare una serie di indicatori positivi e negativi. Gli indicatori positivi sono:
- senso di appartenenza all’organizzazione,
- sentimento di autorealizzazione,
- condivisione dei valori dell’organizzazione,
- equilibrio tra vita privata e lavoro,
- relazioni interpersonali positive con i colleghi.
Al contrario, i segnali di un basso livello di benessere includono:
- desiderio di cambiare lavoro,
- pensieri di inutilità e mancanza di autostima,
- risentimento verso l’organizzazione,
- presenza di mobbing e conflitti relazionali,
- confusione nei ruoli, compiti e responsabilità.
Come valutare il benessere aziendale
Per valutare l’efficacia delle politiche di benessere adottate, le aziende possono:
- raccogliere opinioni e suggerimenti dai dipendenti tramite opportunità di feedback e sondaggi,
- monitorare i dati sulla produttività per identificare eventuali problemi di stress o sovraccarico di lavoro,
- esaminare i tassi di assenteismo e turnover per valutare il benessere generale dei dipendenti,
- calcolare l’eNPS (Employee Net Promoter Score) per misurare la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti, e la loro propensione a raccomandare l’azienda,
- utilizzare il MOHQ (Questionario Multidimensionale sulla Salute Organizzativa) per indagare diverse dimensioni del benessere organizzativo.
L’analisi del benessere aziendale su molteplici dimensioni permette di avere un quadro completo della situazione e intervenire ad hoc per migliorare il benessere aziendale e la produttività dei dipendenti.