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Investire in Insurtech per accelerare la crescita in Italia

Superando le sfide di innovazione, l’Insurtech ridefinisce il panorama assicurativo e guida la crescita economica in Italia.
Investire in insurtech per accelerare la crescita in Italia

L’Italia si trova in una posizione di ritardo rispetto ad altri Paesi europei in termini di innovazione e trasformazione digitale, con una crescita economica lenta e un tessuto imprenditoriale che non agevola grandi cambiamenti, perché composto principalmente da PMI. In questo contesto, investire in Insurtech potrebbe stimolare la crescita del Paese?

L’avversione tutta italiana all’innovazione

Il contesto italiano attuale mostra un ritardo nell’innovazione. Mancano investimenti adeguati dalle istituzioni e la priorità governativa sembra non essere focalizzata sulla creazione di condizioni ideali per lo sviluppo innovativo, a differenza di altri Paesi occidentali in crescita. Le piccole e medie imprese, che formano il tessuto imprenditoriale nazionale, faticano ad investire in innovazione, mentre le produzioni tradizionali a basso impatto tecnologico limitano la competitività.

Il gap di competenze digitali rappresenta un ulteriore ostacolo, con una disconnessione tra i percorsi di studio dei giovani e le esigenze del mercato. Questo si traduce in un aumento della disoccupazione tra i laureati, segnale di uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro.

Il progresso corre più veloce della formazione e lo sviluppo tecnologico sta avendo un impatto profondo sull’economia, costringendo tutte le industry, compresa quella assicurativa, a reinventarsi. Ci troviamo davanti a un cambio di paradigma per cui promuovere l’innovazione e le competenze digitali diventa indispensabile per i player italiani che vogliono rimanere competitivi.

L’Insurtech come trainante di crescita

In Italia gli investimenti nell’Insurtech sono ancora limitati, ma cruciali per promuovere l’evoluzione del Paese. L’industria assicurativa rappresenta oltre il 7% del PIL italiano e coinvolge quasi 400.000 persone. Gli investimenti nel settore, che nel 2022 sono cresciuti a 450 milioni di euro rispetto ai 50 milioni del 2020, indicano una direzione promettente. Tuttavia, dei 300 round di investimenti che hanno interessato startup Insurtech in Europa dal 2020 al 2023, solo il 5% ha coinvolto l’Italia, e i capitali investiti sono stati meno dell’1% del totale.

Eppure, la digitalizzazione della filiera assicurativa, e quindi l’Insurtech, sarà un fattore trainante per la crescita italiana e contribuirà a rispondere alle esigenze di un mercato domestico ormai consapevole dell’importanza della digitalizzazione. Tuttavia, il percorso è lungo e complesso. La sfida consiste nell’implementare una strategia di investimenti per sviluppare nuovi prodotti e servizi, e stimolare una nuova domanda.

Investire per svecchiare settori essenziali ma legati a logiche e dinamiche ormai obsolete, come quello assicurativo, è un passaggio necessario per l’evoluzione del Paese, che altrimenti potrebbe non decollare. Per abbracciare la trasformazione del settore è necessario però un cambio culturale, con programmi di formazione sia per i professionisti, che per i consumatori.

Come l’Insurtech supera le compagnie tradizionali

La forza innovativa delle Insurtech risiede nella capacità di creare processi, prodotti e sistemi digitali partendo da zero, utilizzando nuovi modelli di business e diverse combinazioni tecnologiche per anticipare i bisogni e la domanda. La strategia vincente è infatti quella di reinventare la relazione e l’interazione con il cliente, affrontando e risolvendo i punti critici presenti, attraverso un approccio automatizzato che riduce i costi e accelera i processi. Gli esperti parlano a questo proposito di “Insurance Disruption”, ovvero di un’evoluzione che ha portato il mondo assicurativo a un ripensamento dei propri modelli di riferimento.

L’obiettivo delle Insurtech, che hanno compreso le nuove dinamiche digitali, è proprio quello di migliorare l’esperienza del cliente sin dal primo punto di contatto con la compagnia assicurativa, risolvendo ogni tipo di criticità che può sussistere nel momento in cui acquista una polizza.

In conclusione, gli orizzonti dello sviluppo sono ancora ampi. Alle compagnie assicurative servono nuovi talenti in grado di cogliere le opportunità che nascono dalla digitalizzazione dei rapporti e dei servizi.

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