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Incentivi fiscali a favore delle imprese: la polizza collettiva come vero vantaggio per dipendenti e aziende

La polizza sanitaria rappresenta il migliore servizio welfare da offrire sul piano del wellbeing benessere aziendale, poiché, oltre ai benefit per i dipendenti, prevede anche alcuni incentivi fiscali per l’impresa.

Wellbeing e salute al centro del welfare aziendale

L’indagine Welfare Index PMI 2022 svela che, tra le 2.600 imprese esaminate dal 2019 al 2021, quelle con un welfare più evoluto hanno ottenuto performance di produttività “decisamente superiori alla media” e sono cresciute più velocemente nei profitti e nell’occupazione. Ad esempio, nel 2021 gli utili sul fatturato delle aziende con un livello di welfare molto alto è stato doppio rispetto a quello di aziende a livello base.

Sempre secondo lo stesso report, il 68% delle PMI italiane offre ai propri dipendenti almeno un livello base di welfare. Se il welfare è ormai una realtà consolidata nella maggior parte delle aziende, trovano nuova diffusione tutti quei programmi rivolti al wellbeing. Il benessere dei dipendenti fa parte dell’offerta lavorativa nel 36,5% delle aziende, con servizi legati alla corretta alimentazione, al movimento fisico, al benessere psicologico e all’assistenza medico-sanitaria.

Il wellbeing individuale è strettamente collegato ai livelli di energia e di motivazione del team: non solo aiuta la produttività e l’operatività ordinaria, ma permette anche di affrontare al meglio eventuali cambiamenti organizzativi che sono necessari per la competitività. E non solo. Il report ha dimostrato che il welfare è uno strumento di resilienza e che le PMI più virtuose hanno “tenuto meglio nella pandemia e dimostrato maggiore slancio nella ripresa”. Per questi motivi, il welfare è la colonna portante di molte imprese e negli anni si è espanso e differenziato con diversi servizi.

L’assistenza medica come premio al dipendente

I servizi che un datore di lavoro può offrire sono molteplici, e la scelta di cosa includere o meno nel contratto deve dipendere anche dalle reali esigenze dei dipendenti. Nella categoria wellbeing, secondo il report “2022 Global Benefits Attitudes Survey” di WTW, i benefit per la salute si confermano come il servizio più apprezzato in assoluto dai dipendenti: il 31% lo considera un fattore di “attraction” e per il 39% è un fattore di “retention”, cioè è un valido motivo per rimanere in azienda.

Sempre più spesso l’assicurazione sanitaria viene quindi proposta in un contratto collective, che copre tutti i dipendenti o solo un gruppo di questi. La collettiva permette di usufruire di una copertura assicurativa normalmente inaccessibile al privato, sia per motivi di costo che per l’ampia gamma delle prestazioni incluse.

Incentivi fiscali a favore delle imprese

I vantaggi di una polizza sanitaria collettiva sono ancora più evidenti se si pensa a ciò che ne ricava l’azienda. Con un maggiore benessere dei dipendenti aumenta anche la produttività e di conseguenza la fidelizzazione, poiché i dipendenti soddisfatti non lasciano il posto di lavoro. L’azienda viene vista come “prestigiosa” e diventa competitiva sul mercato, è in grado di attrarre nuovi talenti e non teme crisi o modifiche strutturali.

La polizza assicurativa collettiva è inoltre soggetta a incentivi fiscali e contributivi a vantaggio sia del dipendente che dell’impresa. Il DL 02.09.1997 n. 314 prevede che i contributi a enti con fini assistenziali, come ad esempio la prestazione sanitaria stipulata con una cassa di assistenza, non concorrano alla formazione del reddito da lavoro dipendente, entro una soglia di 3.615,20€ annui. Su questi contributi l’azienda non paga né INPS né IRPEF, ma solo il contributo di solidarietà pari al 10% del costo della polizza.

Sulla retribuzione annua lorda l’azienda paga circa il 40% di contributi, così come il dipendente. Quindi, per 1.000€ di RAL aggiuntiva il dipendente normalmente ne percepisce 600€ netti in busta paga, a fronte di un costo per l’azienda di 1.400€. Se questo premio viene tramutato in copertura sanitaria, questa non costituisce reddito da lavoro e il suo valore viene trasferito al 100% verso il dipendente.

La polizza collettiva è sempre più diffusa tra le PMI italiane perché è conveniente per tutti. I dipendenti sono soddisfatti del servizio ricevuto, l’azienda acquista valore e ottiene un vantaggio fiscale notevole sulla concorrenza.

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